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6. Nuove tecniche chirurgiche
Bimanual Instant Cracking
Nell'Aprile 1998, al convegno dell'American Society of Cataratct and Recfative Surgeons
tenutosi a S. Diego, California il dott. Vanetti
ha presentato per la prima volta al mondo la tecnica di estrazione della cataratta denominata
Bimanual Instant Cracking (B.I.C.); di seguito viene proposto il resoconto semplificato
di questo lavoro scientifico.
Questa metodica rappresenta la naturale evoluzione della tecnica monomanuale di
pre-chop di Akahoshi, ed è basata sull'analisi dell'anatomia del cristallino e delle
sue possibili linee di divisione. Ridurre il tempo di ultrasuoni necessario alla
rimozione del nucleo opaco della cataratta, significa ridurre il teorico danno ad
una struttura unica e insostituibile: l'endotelio corneale. Alla ricerca dei metodi
più efficaci per la riduzione del tempo di intervento e di ultrasuoni, il
dott. Vanetti ha voluto semplificare la tecnica di pre-chop modificando
le pinze per il cracking unendovi un secondo strumento (nucleus holder) per maneggiare
e sostenere il nucleo durante la fase di frattura con la pinza.
Lo holder è un uncino smusso doppiamente curvo, costruito in modo da seguire la
convessità del cristallino, con punta arrotondata atraumatica
(Fig. 1).
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(Fig. 1)
(Fig. 2)
(Fig. 3)
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Lo holder consente di immobilizzare saldamente il nucleo durante il cracking, tenendo
al tempo stesso sotto controllo visivo il cristallino nella sua totalità. Le pinze
per cracking, appositamente progettate, hanno punte incrociate e bracci assottigliati
e appuntiti onde penetrare con facilità nella parte centrale del nucleo.
Dopo l'usuale
iniezione di viscoelastico, capsuloressi completa ed idrodissezione, si inietta
nuovamente del viscoelastico per garantire una visualizzazione ed una stabilità
della camera anteriore ottimali. Si evita la rotazione del nucleo per avere un miglior
controllo visivo.
A questo scopo, lo holder viene inserito in camera anteriore tramite
l'incisione dei servizio, e viene posizionato alle ore 6 sotto la capsula anteriore,
a stabilizzare il nucleo, per prevenire il tilting e consentire una penetrazione
in profondità delle pinze. Si passa quindi alla fase di cracking: le pinze vengono
inserite gentilmente nella porzione centrale del nucleo, mantenendo un angolo di
entrata di 30° (Fig. 2).
Si aprono le pinze creando una frattura a tutto spessore
nella lente (Fig. 3).
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