|
Rassegna stampa
Il Giornale.it - 16 settembre 2006
La microchirurgia riduce i tempi della guarigione
di Felicita Donalisio - sabato 16 settembre 2006
Solo qualche anno fa, la maggior parte degli interventi oculari erano eseguiti
in anestesia generale, con lunghi ricoveri, immobilizzazioni a letto e fastidiosi
bendaggi agli occhi.
Di questi ricordi - recenti, ma, per fortuna, ormai superati
- ci parla il dottor Carlo Vanetti, microchirurgo oculare a Milano (www.vedo.it),
che per anni ha diretto un reparto di oculistica e che oggi, proprio grazie all'evoluzione
tecnologica, effettua gran parte del suo lavoro in un centro chirurgico ambulatoriale,
dove la durata dei ricoveri si calcola in ore. Consideriamo l'intervento per la
cataratta: «Può essere eseguito in ambulatorio, con il solo utilizzo di gocce anestetiche»,
afferma il dottor Vanetti che, membro tra l'altro dell'ASCRS (American Society of
Cataract and Refractive Surgery), è stato un pioniere nella ricerca e nell'applicazione
di quelle tecniche chirurgiche ed anestesiologiche che hanno permesso la radicale
riduzione dell'impatto chirurgico per il paziente. «Questo è stato reso possibile
da recenti tecniche mini-invasive, come la facoemulsificazione a ultrasuoni o l'utilizzo
dell'"aqualase", uno strumento a gocce d'acqua che, in casi selezionati, scioglie
e vaporizza la cataratta. Le protesi endo-oculari vengono inserite nell'occhio attraverso
micro-incisioni (2,5mm) che, non richiedendo punti di sutura, riducono fastidi e
tempi di recupero. Quelle di ultima generazione sono sempre più efficaci e sofisticate:
oltre ad essere sottoposte a uno speciale trattamento anti UV, che difende la retina
dai pericolosi raggi ultravioletti, riescono, il più delle volte, a correggere eventuali
difetti visivi preesistenti, consentendo un'ottima visione sia da lontano sia da
vicino. Il paziente resta in sala operatoria solo 15-20 minuti, non avverte alcun
dolore e, dopo circa un'ora, ritorna a casa senza limitazioni funzionali, apprezzando
un rapido ed efficace recupero visivo». Anche per chi soffre di glaucoma - subdola
e pericolosa malattia che colpisce circa l'1,5% della popolazione - le prospettive
sono ottime: \\>, spiega l'esperto. «Del resto, la microchirurgia non perforante
del glaucoma è oggi molto più sicura, e consente l'esecuzione di questo intervento
con modalità simili a quelle per la cataratta, cioè in ambulatorio e con anestesia
locale».
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=119134
|
|