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Rassegna stampa
Panorama - 1 agosto 2005
Cataratta, l'oculista Vanetti intervistato da Panorama
Consigli e risposte alle domande più frequenti di Carlo
Vanetti, specialista in oftalmologia a Milano
È come se a un certo punto un velo scenda sopra l'occhio, riducendo la vista. È
la cataratta, quella progressiva e costante perdita della trasparenza del cristallino,
la piccola lente a forma di lenticchia posta dietro l'iride colorata, al centro
della pupilla. La luce entra attraverso il cristallino e qualunque opacità della
lente che interferisca o blocchi del tutto il passaggio dei raggi luminosi verso
la retina può causare una riduzione della capacità visiva. La cataratta è una patologia
soprattutto frequente nei soggetti anziani (rare sono quelle giovanili e addirittura
infantili o congenite). In un caso su cinque si manifesta in un'età compresa tra
i 65 e i 74 anni e in uno su due a 75.
Fortunamente oggi la cataratta può essere
curata prima che provochi cecità. Le tecniche per asportarla negli anni sono molto
migliorate (si calcola che ogni anno solo in Italia siano 250-260 mila le persone
che si sottopongono a questa operazione) e si sono perfezionate anche le apparecchiature.
Tanto che ora si può eseguire l'intervento ambulatoriamente, con anestesia locale
e con un rapido recupero visivo.
Esistono terapie mediche per guarire o fermare
la cataratta?
«Non ci sono attualmente farmaci e colliri che possano bloccarne lo
sviluppo, restituendo trasparenza a un cristallino già opaco. L'unica terapia è
l'intervento» risponde Carlo Vanetti, specialista in oftalmologia a Milano, e tra
i primi ad aver usato la tecnica dell'impianto di cristallino artificiale negli
operati di cataratta. Panorama gli ha chiesto di fare il punto sulle tecniche di
intervento per questa patologia.
Quando è opportuno intervenire?
È necessario aspettare
la «maturazione della cataratta», come si diceva un tempo, oppure... Con le moderne
tecniche di intervento non è più necessario aspettare a lungo prima di intervenire,
anzi, è meglio farlo prima che diventi sempre più dura e difficile da operare. Il
momento migliore per decidere l'intervento può dipendere dal paziente e dall'oculista,
ma soprattutto dalla menomazione che la patologia arreca alla qualità di vita.
Che
cosa provoca la cataratta?
Il cristallino può perdere la sua trasparenza per cause
diverse: età, traumi, malattie (il diabete), uso prolungato di certi farmaci, come
i cortisonici, oppure fattori ereditari. I sintomi sono la riduzione della capacità
visiva, una sua fluttuazione, un facile abbagliamento, spesso un peggioramento della
visione controluce e un falso miglioramento della visione da vicino.
Qual è il tipo
di intervento oggi usato?
Vi sono diversi metodi universalmente accettati e tutti
efficaci. Sarà il chirurgo a scegliere la tecnica più appropriata, a seconda del
paziente e del problema. Oggi la tecnica d'elezione è la facoemulsificazione: con
una piccola sonda a ultrasuoni si frammenta la cataratta consentendone la rimozione
attraverso una piccola incisione di soli 3 millimetri. L'intervento è eseguito ambulatorialmente
in anestesia locale topica, ovvero con la sola istillazione di un collirio anestetico,
e dura circa 15-20 minuti. Il chirurgo opera sempre con l'ausilio di un microscopio.
Recentemente per alcuni tipi di cataratta viene utilizzato un micro-getto ad acqua
che delicatamente scioglie ed aspira il cristallino opaco.
È dolorosa l'operazione?
No. Non si sente dolore né al momento dell'anestesia locale né durante e dopo l'operazione.
Può essere avvertita solo una leggera pressione sull'occhio.
Vengono dati punti
di sutura?
La moderna tecnica chirurgica non prevede punti di sutura, cosa questa
che permette un rapido decorso postoperatorio senza particolari fastidi e un recupero
visivo immediato.
Come si procede per restituire una buona capacità visiva?
Nella
quasi totalità dei casi, se l'occhio lo permette, viene asportato il cristallino
opaco e sostituito con uno artificiale, permanente, in materiale plastico perfettamente
tollerato. Questa lente artificiale viene inserita nella capsula del vecchio cristallino
e ancorata ai suoi legamenti naturali. Rimarrà per sempre all'interno dell'occhio.
La visione si riacquista rapidamente fin dalla prima giornata raggiungendo la stabilità
verso l'ottavo giorno.
Il cristallino artificiale come viene inserito?
È pieghevole
e viene posizionato attraverso un'incisione autobloccante di di soli 3 millimetri,
la stessa attraverso la quale viene poi introdotta la lente artificiale. Una volta
posizionata, si apre come un fiore stabilizzandosi definitivamente nella sede prestabilita.
Si devono usare gli occhiali dopo l'intervento?
Talvolta sono necessari occhiali
per ottimizzare la visione per lontano e per vicino. In ogni caso, dipende dalle
condizioni pre operatorie dell'occhio. Certe volte è possibile correggere anche
difetti visivi importanti con l'impianto di un adeguato cristallino artificiale,
altre volte il paziente deve comunque portare degli occhiali per correggere un pre
esistente astigmatismo. Recentemente sono stati introdotti particolari cristallini
artificiali che, in pazienti attentamente selezionati, possono permettere sia la
visione per lontano sia quella per vicino.
Qual è la trafila prevista e quali le
precauzioni da prendere una volta operati?
Nella gran parte dei casi il paziente
viene dimesso dopo una o due ore dall'intervento. La prima visita di controllo è
effettuata il giorno successivo. Il paziente dovrà mettere quattro volte al giorno
gocce di collirio nell'occhio operato. Questo per due-quattro settimane. L'occhio
non deve essere né compresso né lavato. Dopo le medicazioni si potranno indossare
occhiali preferibilmente scuri per una settimana a scopo protettivo. Durante il
sonno, notturno o diurno, e per una settimana dovrà essere applicata un'apposita
protezione in plastica.
Ci sono sintomi postoperatori? Quali?
Il paziente potrà
avvertire sintomi che spariranno in breve tempo: un lieve fastidio agli occhi con
arrossamento e lacrimazione. Possono comparire sensazioni visive, come corpuscoli
scuri vaganti e talvolta la tonalità della luce appare sull'azzurro-verde. Le luci
possono sembrare allungate con aloni attorno.
Si può tornare alle normali abitudini
di vita?
Una volta dimesso il paziente può camminare, chinarsi con una certa prudenza,
non deve sollevare pesi eccessivi, usare scale, vedere la televisione, lavarsi i
denti, pettinarsi, radersi. Può fare il bagno già il giorno dell'intervento, per
doccia e shampoo è consigliabile attendere qualche giorno. Quando si lava il viso
deve evitare di toccare la regione oculare. è consigliabile evitare lavori manuali
pesanti, ma anche astenersi per i primi giorni da letture prolungate. I pazienti
che svolgono un lavoro sedentario possono riprenderlo dopo qualche giorno. Chi fa
un lavoro manuale pesante può riprenderlo dopo un paio di settimane. La visione
avrà leggere fluttuazioni giornaliere a causa di un lieve astigmatismo fisiologico
che diminuirà progressivamente permettendo di raggiungere il massimo della chiarezza
visiva.
Si devono proteggere gli occhi dal sole?
Non sempre. Ma solo alla diretta
esposizione ai raggi ultravioletti (UV), i cristallini artificiali hanno comunque
incorporato un trattamento anti-UV.
È possibile un rigetto e quanto dura il nuovo
cristallino?
Non esistono reazioni di rigetto a queste lenti che sono fatte in materiale
acrilico ottimamente tollerato e di durata illimitata.
Può succedere che il cristallino
si opacizzi di nuovo?
Il cristallino rimane trasparente, ma in una percentuale limitata
di casi, il 10-15 per cento, dopo qualche tempo è possibile che si manifesti un
annebbiamento progressivo della visione dovuto alla comparsa della cosiddetta cataratta
secondaria.Il legamento sospensore della lente si opacizza ed è sufficiente un trattamento
Yag-laser ambulatoriale che in pochi minuti e senza dolore toglie per sempre questa
fastidiosa nebulosità.
A chi è molto miope o molto ipermetrope è sconsigliato l'intervento?
No, anzi, proprio le persone con difetti visivi importanti sono quelle che maggiormente
apprezzano il risultato visivo postoperatorio.In questi casi molti pazienti riescono
addirittura a fare a meno degli occhiali o delle lenti a contatto.
Viene avvertita
la presenza del cristallino artificiale?
La lente intraoculare non da nessuna sensazione
avvertibile dal paziente.
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