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Rassegna stampa
B2eyes.com - 24 novembre 2003
Vanetti: approvate dall' FDA le intraoculari accomodative. Ecco come funzionano
Sfruttando una particolare elasticità, recentissimi cristallini
artificiali permettono una messa a fuoco simile a quella naturale sia da lontano
sia alle medie distanze, permettendo in alcuni casi la lettura senza occhiali
In questi giorni, in concomitanza con il congresso internazionale di chirurgia oculare
tenutosi ad Anaheim (CA-USA), è stato ufficialmente approvato dalla statunitense
Food and Drugs Administration (organo di controllo sulle nuove tecnologie mediche)
l'uso delle lenti intraoculari di tipo accomodativo fino ad ora usate in casi selezionati
a scopo scientifico. Carlo Vanetti microchirurgo oculare a Milano membro dell'American
Society of Cataract and Refractive Surgery che da anni si occupa di chirurgia della
cataratta e del glaucoma spiega: «La cataratta è una patologia che colpisce circa
il 50% delle persone sopra i 65 anni. Consiste nella progressiva opacizzazione del
cristallino, piccola lente situata subito dietro all'iride colorata. Può svilupparsi
rapidamente oppure in modo lento e progressivo riducendo via via la qualità della
visione. E’ un’evenienza spesso legata all’età e ai cambiamenti biologici dei nostri
tessuti: l’opacamento e la conseguente diminuzione di trasparenza sono dovuti alla
progressiva disidratazione del nostro cristallino, fatto per il 99% di acqua.
L'unica
terapia possibile è l'intervento chirurgico che prevede la rimozione del cristallino
opaco e la sua sostituzione con una piccola lente artificiale. La tecnica più moderna
è la facoemulsificazione che viene eseguita con sofisticate apparecchiature ad ultrasuoni-idrogetto-laser
che consentono al chirurgo di lavorare in modo più preciso e meno invasivo, frammentando
ed aspirando il cristallino opaco attraverso incisioni più piccole di un millimetro.
L’intervento viene effettuato ambulatorialmente, in anestesia locale solo con gocce
di collirio, non è doloroso e non prevede punti di sutura, permettendo così un rapido
recupero della vista».
Le recentissime lenti ''accomodative'' approvate sia dalla
comunità scientifica sia dalla FDA - ci spiega Vanetti – sono realizzate in materiale
elastico e di ingombro limitato (appena 5 millimetro di diametro). Impiegano un
nuovo design che consente di sfruttare meglio l'anatomia e la dinamica muscolare
interna dell'occhio; con la contrazione del muscolo ciliare la lente artificiale
viene spostata in avanti e indietro mimando l'azione del cristallino naturale, permettendo
così una contemporanea visione sia da lontano sia da vicino. I risultati fino ad
oggi ottenuti ne dimostrano l'efficacia e la sicurezza. Allo stato attuale i candidati
a questo tipo d'impianto non sono più del 40% dei pazienti, i quali vanno perciò
attentamente selezionati secondo rigidi protocolli scientifici, per escludere tutte
le controindicazioni e ridurre così al minimo le possibili complicazioni.
Per l'oculista
Vanetti i risultati clinici fino ad ora ottenuti con questo tipo di cristallino
artificiale sono molto incoraggianti. I pazienti ottengono un valido aiuto per gran
parte delle situazioni visive senza sentire la necessità di un occhiale correttivo
che può rendersi necessario solo in alcune attività di precisione come il cucito
o la lettura di caratteri di stampa particolarmente piccoli. ''Questo deve essere
uno sprone per chi, sapendo di avere una cataratta, tende a rimandarne l'asportazione.
Non vale la pena attendere che il disturbo visivo renda la vita difficile. Conviene
consultare per tempo il proprio chirurgo e con lui decidere la strategia migliore
d'intervento».
http://www.b2eyes.com/_magazine/n.php?id=8053
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