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Rassegna stampa
B2eyes.com - 1 febbraio 2001
Ben oltre la soglia dei 10/10
Durante il World refractive surgery symposium di Miami,
Florida, la Dott.ssa Marguerite Mc Donald di New Orleans, una dei pionieri della
chirurgia refrattiva mondiale, ha previsto una evoluzione tecnica epocale nel trattamento
laser dei difetti visivi. Viene chiamata “Customised corneal ablation” o “Ablazione
corneale personalizzata”.
Come ci spiega il Dott. Carlo Vanetti, microchirurgo oculare di Milano, che da anni
si interessa di chirurgia refrattiva, «si tratta di un sofisticato sistema computerizzato
composto da due apparecchi, il topografo corneale e l’aberrometro, che controllano
insieme qualità, forma, curvatura e spessore della nostra cornea punto per punto,
elaborando una specie di impronta digitale del nostro occhio. Questa serie di informazioni
aiutano e guidano il chirurgo nel trattamento per la correzione di difetti visivi
particolari quali gli astigmatismi irregolari con laser ad eccimeri.» «Si è notato
inoltre», aggiunge la Dott.sa Mc Donald, «come in diversi casi questa nuova tecnologia
abbia addirittura migliorato la capacità visiva di qualche paziente, portandola
al di là dei comuni standard (dieci/decimi), avvicinandola alla qualità ottica di
alcuni animali, come per esempio gli uccelli.» «Alcuni esperti di fisiologia retinica»
conferma il Dott. Vanetti, «ritengono che la nostra capacità visiva potenziale,
basata sulla densità e il numero dei nostri foto-recettori retinici, possa valere
molto di più di quello che noi oggi consideriamo lo standard, permettendoci teoricamente
di arrivare vicino alla soglia dei 20/10 (venti/decimi).» «Questi interventi aiuteranno
all’inizio soprattutto i pazienti con difetti visivi complessi ed irregolari. Più
avanti penso che le indicazioni potranno essere allargate a buona parte della popolazione
miope, ipermetrope o astigmatica.»
Dal punto di vista del paziente l’intervento
è sempre simile a quello attuale e cioè ambulatoriale tramite il laser ad eccimeri,
in anestesia topica, ossia con sole gocce di collirio, della durata di pochi minuti
e con un post-operatorio relativamente rapido e indolore.
«Le forze armate americane»,
ci dice ancora la Dott.ssa Mc Donald «sono fortemente interessate a questo progetto
e pensano così di poter ottenere “super soldati” dotati di vista eccezionale utile
in alcuni campi come l’aeronautica o l’esplorazione spaziale.»
Lo testimonia il
fatto che abbiano avuto come sponsor tecnologico la NASA (Agenzia spaziale americana).
«Anche gli sportivi hanno una particolare sensibilità a questa problematica, pensate
che Ted Williams, grosso campione di baseball statunitense, è nato con una visione
naturale di 20/10 e a noi che l’abbiamo studiato a lungo confessava di vedere partire
la palla molto prima e molto meglio di chiunque altro.» Chi non vorrebbe vederci
così bene? Anche il comune automobilista ne trarrebbe vantaggio in termini di relax
e sicurezza. Proprio questo grande impatto sulla qualità della vita sta spingendo
scienziati e industria a un grosso sforzo in termini di lavoro e di capitali impiegati.
Seguiremo da vicino questa evoluzione tecnica augurandoci che i traguardi scientifici
vadano di pari passo con il controllo etico di queste procedure e il buon senso
nella loro applicazione sull’uomo.
http://www.b2eyes.com/_magazine/n.php?id=1288
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