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Rassegna stampa
B2eyes.com - 20 ottobre 2000
Sale e sole aiutano la cataratta
Uno studio australiano recentemente pubblicato dell’American
Journal of Epidemiology parrebbe dare brutte notizie ai buongustai e buoni consigli
per i nostri occhi
I ricercatori hanno seguito e controllato 2.783 persone, riscontrando un rischio
doppio, nello sviluppare la cataratta, tra quelli di loro con una dieta ad alto
contenuto di sale (sopra i 3.2 gr al dì).
"L’aumento statistico di queste particolari
cataratte sotto capsulari posteriori", ci spiega il Dott. Carlo Vanetti, microchirurgo
oculista di Milano e membro dell’ASCRS (American Society of Cataract and Refractive
Society), "può essere correlata al tipo di alimentazione, ma anche ad altri fattori
come diabete, l’uso indiscriminato di cortisone e soprattutto l’esposizione prolungata
ai raggi ultra violetti."
Da qui il consiglio per una dieta più equilibrata, con
un apporto sodico vicino ai 2.400 mg al giorno (un cucchiaio da caffè), riduzione
di alcool e tabacco e protezione degli occhi con occhiali da sole quando le condizioni
climatiche potrebbero esporli ad alte dosi di raggi U.V, veri e propri acceleratori
dell’invecchiamento dei tessuti.
"Come conferma uno studio epidemiologico della
Società Americana di Oftalmologia", prosegue il Dott. Vanetti, "sviluppare una
cataratta è virtualmente inevitabile con l’aumento dell’età, soprattutto al di sopra
dei 75 anni.
" Negli Stati Uniti vengono eseguiti ogni anno circa 1.300.000 interventi,
in Italia poco più di 250.000.
In chirurgia l’intervento di cataratta è considerato
l’evenienza in assoluto più frequente dopo quella del parto.
"Non bisogna per questo
essere allarmati", ci rassicura il dott. Vanetti "oggi l’intervento tecnicamente
più avanzato, la facoemulsificazione, permette di frammentare il cristallino opaco
e di aspirarlo dall’occhio, per sostituirlo con una piccola lente di materiale plastico
pieghevole. Tecniche e materiali permettono interventi ambulatoriali, con anestetici
somministrati in colliri, senza dolore, della durata di circa 15/20 minuti, con
un pronto recupero post operatorio grazie alla precisione della microchirurgia ed
alla assenza di punti di sutura.
"Vederci bene è un piacere ed un diritto per tutti,
soprattutto oggi che i rischi operatori sono stati drasticamente abbassati e le
persone anziane non devono più temere un intervento che non incide sul loro delicato
equilibrio di salute.
Fonte:
“Dietary Sodium Intake and Cataract: The Blue Montains
Eye study,” by RG Cumming. American Journal of Epidemiology, 2000, Volume 151, pp
624-6
http://www.b2eyes.com/_magazine/n.php?id=823
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